Ancora estate, ancora stelle.

E ancora test, esperimenti ma soprattutto freddo, umidità e parecchia fatica.

Anche quest’anno torno a ripetere: non sono un esperto in questo campo, non sono un paesaggista, ne tantomeno un paesaggista astronomico/notturno.
Ma è per quello che voglio mettermi in gioco e provare.

Dopo un breve test a Castelluccio di Norcia, per saggiare le “miti” temperature dei Sibillini ho fatto quello  che programmava da tempo. Un’ escursione notturna ( e termica) al Lago di Pilato.

Intanto un paio di scatti Castellucceschi..

 

Torniamo a noi:
Per chi non lo conoscesse, il Lago di Pilato è un luogo magico che da sempre esercita sul mio fanciullino un certo fascino.

Sarà per il fatto di essere difficilmente raggiungibile, sarà per il fatto di essere lontano dal mondo come lo conosciamo, sarà per il suo forzato eremitismo e le forme di vita preistoriche che ospita (Chirocefalo del Marchesoni), sarà per un sacco di pippe, ma il suo magnetismo ce l’ha.

Fatto sta che con appena 20 Kg in spalla, etto più (sicuramente più) etto meno, ho programmato un itinerario che prevedeva il raggiungimento del Lago da Forca di Presta, passando lungo una via panoramica che costeggia Castelluccio, per poi ridiscendere le pendici seguendo tutta la valle del Lago sino a Foce di Montemonaco.

In tutto circa 6 ore di cammino, spezzate in due giornate da 3 ore.
Come?
Pernottando, ovvio.

Ora, bisogna specificare che lungo TUTTA la valle del Lago è assolutamente vietato campeggiare e bivaccare (quest’ ultimo più tollerato in casi di emergenza).
Per rimediare allo sconforto di una notte all’ addiaccio è possibile usufruire di una piccola grotta posto sotto il picco del Gendarme (grotta del Gendarme per l’ appunto) che ospita e ripara circa 4 persone di statura normale. 3 comodi, tho.
Quindi pernotto OK.

Ora, mettiamo che si arrivi stanchi in loco e che la grotta sia occupata da due forestali e un ragazzo scout e voi siate in 4.
Che si fa?

Innanzitutto si impreca un po , e poi ci si prepara per un tetto molto particolare, più umido, ventoso, freddo e movimentato.
Sono stanco.
Dopo 2 giorni ho ancora un ginocchio frullato e le spalle acciaccate.

Ma lo spettacolo della via Lattea sopra la testa, che lentamente volteggiava e sparava meteore da ogni lato, non lo dimenticherò facilmente.
Dopo un paio d’ore passate con il cavalletto sottobraccio per spostarlo qua e la in cerca di una buona composizione ho riposato le membra.
Ci siamo “coricati” intorno alle 2 e alle 5 ero già in piedi per fotografare le prime luci dell’ alba (anche se meno fascinose, il Lago è in un cono d’ombra).

Alle 7 abbiamo ricaricato gli zaini ed ero pronto per altre 3 ore di sgroppata.
Dopo mezz’ora il ginocchio mi ha abbandonato e ho zoppicato sino a Foce di Montemonaco dove mi sono meritatamente concesso di svenire sopra una Polenta alla Carbonara.

Sì, lo so che non è un piatto da Ferragosto. Ma ho sentito tanto freddo.
E tanto calore umano.

 

Sotto qualche scatto con il nuovo Samyang 14 mm 2.8. Nitido e ottimo grandangolo. Ma come ripeto, ancora in fase di test. Aspettiamo come sempre, di farne delle belle. O perlomeno auguratemelo 😉

Il profilo della cornice montuosa che avvolge il Lago sotto una volta stellata. Magnifico

Il cielo spara stelle cadenti mentre i miei amici sparano fotografie a lunghe esposizioni.. Francamente una delle mie foto preferite nonostante il rumore eccessivo

Una Panoramica notturna. Ho sbagliato ad inquadrare per cui ritagliando avrei perso gran parte della foto. Pur di tenerla ho dato una “scandalosa” pennellata di nero. Non si fa, ma è documentaristica.

Il Lago in tutto il suo splendore, a notte fonda.

Un accenno di star trail. Solo un ridicolo accenno.

E qualche scatto dell’ alba..

 

Come sempre potete condividere, commentare e mandare messaggi. Ma prima..

i protagonisti!

 

 

 

 

 

 

 

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