Il dì del Matrimonio?

“il nostro giorno più importante, il giorno più bello della mia vita”.

 

 

A sentire ciò il nervosismo sale, specie se sei stato scelto per fermare determinati momenti trasformandoli in fotografia.

Non è ammesso sbagliare e la responsabilità è altissima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Detto questo, per “quel giorno” c’è bisogno di affrontare fotograficamente diverse questioni.

Conoscere gli orari a menadito, il meteo, come si comporterà la luce e non sottovalutare lo stress degli sposi.

“Credevo fosse più facile”

In realtà non l’ho mai pensato (anzi) ,ed esorto chiunque a fare questo tipo di ragionamento. Molte variabili in gioco e troppe responsabilità. Non dico che siano spade di Damocle, ma prima di improvvisarvi, pensateci bene.

Avete batterie di ricambio?
Avete schede di memoria in surplus?
Avete luci di emergenza?
E un secondo corpo macchina, sempre di scorta?

Non voglio spaventare aspiranti matrimonialisti (io stesso non mi ritengo tale), semplicemente mi piace sadicamente ricordare che i fattori nel mazzo sono tantissimi.

Veniamo alle ottiche.

Personalmente affronto quel giorno in maniera piuttosto scomoda.
Non monto una raffica da mitragliatrice, non uso zoom, raramente uso i flash. Capita spesso di averlo montato e di non accenderlo, seguito da frasi tipiche “guardi non ha scattato il flash”.
Ma spesso la luce è così buona che sarebbe folle rovinarla con un lampeggiatore sterile.

Non uso zoom, come già detto, e questo mi porta freneticamente a smontare, svitare, rimontare, rischiando di snervare i presenti. Per quello occorre sapere già cosa  e come scattare, pronti ad avvicinarsi o ad allontanarsi dal soggetto.
Comodità o qualità ottica?

Ho scelto la seconda.

E il comportamento?
Per quanto mi riguarda, tento sempre di essere rapido ed indolore, il più possibile vicino ai soggetti ed entrarci in confidenza. Una foto fatta da un teleobiettivo 200mm non avrà mai l’intimità del 35.
Evito volentieri le pose  pacchiane, prediligo il reportage.
Uno sposo impacciato e una sposa a disagio li lascio ad altri.

Essere discreti (ammesso che ne abbiate la possibilità) aiuterà sempre ad ottenere i migliori scatti.  Provare per credere.

 

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