Londra

Un viaggio nel Regno Unito era tra le  cose da fare da un sacco di tempo .
E finalmente, Londra.

Perchè Londra?

Banale come destinazione.

In un certo qual senso è una meta trita e ritrita ma dal canto mio posso dire che ne varrà sempre la pena.
ANDATECI.

Ma veniamo al dunque.
Tornare abbronzati da Londra non è una cosa da tutti, direi che posso scommettere una pinta di London Pride sul fatto che Londra non vedesse 5 giorni filati di piacevole caldo  estivo senza mai l’ombra di una nuvola in cielo.

E PER MAI, INTENDO MAI.

Londra misura una superficie di circa 1600 Km quadrati su un totale di quasi 8 milioni  di abitanti. Praticamente due “Roma” su una superficie di poco maggiore alla nostra capitale (1200Kmq).

Eppure, vi sarà impossibile trovare il caos, il traffico e il nervoso pensare di noi  italiani.
Tutto è pacato e tutto è diplomatico, oltre ad essere ovviamente, clamorosamente multietnico. E’ palese che l’atmosfera londinese che tanto ho aspettato di visitare sia stata per me magica e talvolta sognante, addirittura filmica.
Le case a schiera in mattoni rossi, i comignoli di Mary Poppins che si stagliano come mani al cielo e i ragazzini in divisa all’uscita delle scuole.

E tutto che gira vertiginosamente al contrario, altri sensi di marcia, altra moneta, altri orari.

Londra è rock. Nel modo di vestire, nel modo di organizzare ogni più minuziosa tempistica e nel modo di apprezzare e portare all’esaltazione il suo respirare musica in ogni luogo, dalla bramata Denmark Street (solo negozi di strumenti musicali, ahhh….) ad ogni singolo pub inglese che educatamente ti ricorda che puoi bere quando e quanto vuoi, ma mangiare solo agli orari dettati dalla loro cucina.


Per non parlare di Camden Town, una bolgia di tatuatori, venditori di anfibi-cappelli-vestiti-mutande strane-patacche varie, e un orgia di profumi e sapori provenienti dal vicino mercato all’aperto dove cibarsi con delizie provenienti da ogni etnia possibile. Fai 3 passi fuori da Camden e scorgi un praticello. Vista l’orda selvaggia alle tue spalle potresti aspettarti di trovare una sorta di campo arato da Attila e si suoi compagni barbari.

Stupido pensiero di uno stupido italiano.

 

Avrei potuto giocarci a golf.

Altro mercato altra esperienza. Covent Garden. Esplosione di colori e musica, giocolieri e violinisti ambulanti. Il tutto mentre puoi permetterti di gustare una paella calda.

Il tutto è facilmente raggiungibile affidandosi al tubone sotterraneo dell’ underground londinese (la “Tube”, appunto), un immenso serpentone che vi catapulterà a destra e sinistra, facendovi attraversare la capitale inglese in pochi minuti. Tempi di attesa? Inesistenti. L’importante è fare attenzione al buco.

MIND THE GAP!

 

Sono tornato da poco, ma già mi manca la possibilità di guardare una partita di calcio in un pub che odora di legno, birra, patate e pesce fritto: Mezzo kilo di pesce fritto…
Un consiglio: quando vi chiedono la “size” del vostro Fish& Chips non temete di patire i morsi della fame con la “small”. Potreste rischiare di prendere una large e vi assicuro che sarà come  tentare di mangiare un agnello intero.

In poche parole Londra rimane, oltre che storicamente interessante, una meta fotograficamente interessante.

Proprio in questa occasione ho infatti avuto modo di sperimentare e testare sul campo il mio nuovo 85mm F 1.8 Canon, che su sensore full frame (a proposito.. che sballo!)  si rivela una focale interessantissima per la street photograpy. Abbastanza lungo per rimanere discreti  e muoversi agilmente tra la gente.. grazie anche alla motore USM della messa a fuoco, sempre molto preciso.  Certo, un 70-200 sarebbe più versatile, ma fin quando non deciderò di rapinare una gioielleria, rimarrà li dov’è.

Campo di prova anche per il 17-40 L, praticamente sempre montato in camera, nitido AF ultra rapido e splendidi colori.

Ok, non vi tedierò ulteriormente con i miei “tecnicismi”.. se volete spulciare qualche scatto che ho selezionato dal viaggio, non dovete far altro che cliccare sulla “House of  Parliament”, immortalata qui sotto. Spero di potervi far viaggiare, almeno con la fantasia nella colorata, diplomatica, signorile e puntuale,  Londra.

 

Ancora grazie a chi mi ha sopportato lungo le street londinesi.

😉