CARNEVALE PICENO



Cos’è il Carnevale?

O meglio.  Cosa dovrebbe essere?

Da Ascolano verrebbe semplice rispondere. “Divertimento”.


Già.

 

Questa per me risulta essere la massima e banalissima definizione del Carnevale Ascolano, tautologia pura, un’ ovvia fotografia (rimaniamo in tema) di una settegiorni di follia.

Eppure lo stivale italiota mal distribuisce il suo amore al folklore carnevalesco, anche all’interno di una stessa Regione.

Fortunatamente il territorio Piceno da sempre acclama e onora Re Carnevale comportandosi di conseguenza:

UNA BOLGIA.

Potete forse contraddirmi?

In ordine di importanza: Il Sindaco, Sgarbi, e un Messia 


Chi non ha mai visitato Ascoli Piceno e il suo territorio dovrebbe prenotare le sue vacanze in quel di Febbraio e ammirare di persona la lucida follia che imperversa per le piazze e per le rue.


Dimenticate quindi il lussuoso Carnevale di Venezia. Se state cercando lo sfarzo e la maschera votata al dettaglio e all’ estetica, avete sbagliato evento, regione e città. Ciò che contraddistingue da sempre la nostra festa è quella sottile (il più delle volte come una foratella) ironia incarnata nella figura della macchietta.

Ciò non toglie che qualcuno possa sempre dar sfoggio di sé con costumi più lussuosi..




Le “macchiette”: Personaggi itineranti che vi intratterranno (in forbito dialetto ascolano) con il loro micro show sotto una pioggia di coriandoli, il tutto all’interno dello strepitoso centro storico Ascolano.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se proprio avete il palato fino possiamo spostarci dalla cornice di Piazza del Popolo e Piazza Arringo per testare il Carnevale Offidano. E qui, si fa sul serio.

MANDATE A LETTO I BAMBINI.

Se il Carnevale di Ascoli Piceno è sarcastico, confusionario, folkloristico e bla bla bla, quello di Offida è tutto questo ma con un forte condimento di Vino Rosso a farla da padrone.
Innanzitutto viene suddiviso e riconosciuto per due eventi principali: Il Bove Finto(venerdì) e i Vlurd (martedì grasso, ultimo giorno di festa).

La gremitissima piazza di Offida durante i “Vlurd”


Il primo è per gli esigenti dell’ebrezza. Un Bue di cartapesta corre in una Pamplona del XIII secolo guidato (a turno, poi capirete il perchè) dal più ubriaco del paese (ecco perchè). La piazza gremita di gente corre accanto a questo farlocco manzo impazzito e i più coraggiosi osano toccarlo.

Solo i Guazzarò infatti hanno il permesso di palpare le ubriachissime membra. La punizione? Tante, tante, tante percosse.

Posso vantare di averlo fatto un paio di volte facendola sempre franca ma non a tutti va così di lusso. Se siete amanti del vino rosso e dell’adrenalina è l’evento che fa per voi.

Ah un’ ultima cosa. Non spaventatevi se ai lati delle strade del centro storico troverete giovani piegati in due. E’ solo una logica e, tanto attesa dagli offidani,  conseguenza.

Gli impegni lavorativi di questi ultimi due anni mi hanno impedito (mio malgrado) di presenziare al Bove per cui non ho materiale fotografico da postare.

L’altra fantastica manifestazione Offidana è rappresentata dai Vlurd.

Sembra che la parola “Vlurd” derivi dal termine “bigordo”, una una giostra cavalleresca, che, in occasione di importanti festeggiamenti, si svolgeva nelle strade dei castelli.

Ad oggi per Vlurd si intendono semplicemente i lunghi fasci di canne farciti di paglia che vengono incendiati e danno luogo alla tipica processione che simbolicamente “brucia il Carnevale”.

L’atmosfera nella piazza diventa infatti da subito magica con un grosso falò al centro continuamente alimentato dal “serpentone” che fiammeggia per le vie di Offida.


Quest’anno sono stato fortunato. Mi è stato possibile pasteggiare in una casa storica assieme ad una delle varie Congreghe Offidane e successivamente ho avuto modo di salire sulla balconata del palazzo del Comune, dal quale mi è stato possibile effettuare qualche scatto altresì impossibile, dominando l’intera scena.


Un ringraziamento speciale al mio amico Mauro che da brava talpa mi ha imbucato in un’autentica tana Offidana stracolma di Vino, prosciutto e pane bruschettato. Praticamente l’apoteosi della felicità.

Mauro la “talpa”

 

 

Soddisfatto.

Viva viva il Carnevale.

Ed ora.. Quaresima.

 

Ps. se avete qualche bella fotografia del Carnevale inviatemela pure, provvederò a pubblicarla all’interno di questo stesso articolo citando ovviamente l’autore 😉