Il dilagante mercato delle reflex.

Negli ultimi anni ci siamo trovati di fronte ad una escalation disarmante che ha portato qualsiasi esercizio commerciale a vendere fotocamere semi-professionali a prezzi contenuti e per una vasta gamma di utenti che si sono trovati in breve ad avere gioiellini tecnologici tra le mani e il più delle volte senza conoscerne caratteristiche e potenzialità.

Supermercati, centri commerciali, macellerie, venditori di telefonia. Ovunque ti giri una scritta ti tormenterà: REFLEX.

Francamente credo, e ne sono coninto, che senza l’avvento dei social (compreso flickr) la parola REFLEX fosse sconosciuta ai più fino a pochissimi anni fa. E sono fermamente convinto che pochissimi sappiamo che questa magica parola non vuol dire “facciodellefichissimefotodapaura” ma si riferisce semplicemente alla peculiarità di suddette fotocamere ad essere fornite di uno specchio che eliminasse l’errore di parallasse.

Oggi tutto è diverso. Questo incalzante morbo di acquisto reflex è seguito a quello del “vogliounmiliardodipixel” di qualche anno fa. Per cui, sui social impazzano foto di gatti, piante e compleanni. Seguite poi da “vendo reflex per inutilizzo”.
Parliamoci chiaro e senza ipocrisia. Se non fosse stato per il mercato più “facile” e abbordabile, forse non sarei qui a parlarne visto che io stesso posseggo una piccola e quantomai affidabile entry level.

Ma il messaggio che voglio passare è chiaro.
Non sarà la macchina a farci fare foto migliori.
E ricordiamoci che i volantini tentano sempre di vendere ghiaccio agli eschimesi.

 

 

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